mercoledì 12 ottobre 2016

RECENSIONE: Melody's Key di Dallas Coryell


Ciao a tutti! Per la prima volta vi parlo nel blog di un romanzo che ho letto in lingua originale. L'autore, Dallas Coryell, mi ha addirittura contattata dall'America per presentarmi il suo libro, Melody's Key, che spero possa essere notato presto da qualche casa editrice italiana.

Trama [traduzione mia]
I sogni di Tegan Lockwood erano stati sacrificati per il nobile altare del dovere, non hanno mai avuto una vera possibilità di essere realizzati. La sua intera esistenza era scomparsa nell'abisso dell'apatia dovendo trascorrere i suoi giorni a lavorare per mantenere in vita l'attività di famiglia. Non ci sarebbero stati emozioni, colori o bellezza nella sua vita. Così è stato, finché un misterioso visitatore iniziò a portarla fuori dall'oscurità del suo passato attraverso qualcosa che avrebbe messo in discussione i confini del suo mondo e svelato i più profondi segreti del suo cuore.

Questo libro, al momento, potete trovarlo scritto solo in inglese, ma, se siete già abituati o avete comunque dimestichezza con la lingua, non sarà difficile da leggere. A parte alcune lunghe e dettagliate descrizioni, il resto del romanzo è scritto in un linguaggio abbastanza semplice che lo rende facilmente comprensibile. Non fatevi quindi scoraggiare dall'ostacolo della lingua, potrebbe essere la giusta occasione per iniziare a leggere in inglese.


Tegan è una ragazza inglese con la passione dell'arte e della musica, ma che è costretta a mettere da parte i suoi sogni per aiutare la famiglia. I Lockwood possiedono una tenuta che richiama molti turisti, ma, sommersi dai vecchi debiti, faticano ad andare avanti. L'arrivo di Mason, grande star della musica, dagli Stati Uniti rappresenta un'ottima opportunità per entrambi: per lui è l'occasione di staccare dal caos del suo mondo, per la famiglia di Tegan un'ingente entrata di denaro. Solo Tegan, completamente immune al suo fascino, non è per niente felice di questa intrusione.

Io, come ormai avrete capito, amo quando le storie d'amore si intrecciano con la musica, e l'inserimento di canzoni originali è un grande punto a favore di questo romanzo (a tal proposito vi consiglio vivamente di cercare l'autore su YouTube e ascoltare, mentre leggete, le canzoni che i protagonisti compongono nel corso della storia... le emozioni vi colpiranno ancora più direttamente). Sarà proprio la musica a farli avvicinare e a parlare per loro. L'affetto, e poi l'amore, si fa strada tra loro un passo alla volta e, quando finalmente sboccia, è impossibile fermarlo.
"[...] The way your voice made me feel like I was hearing music for the first time, and awakened a passion I thought was lost forever. The way I wonder what your lips would taste like if I kissed them, and the way I constantly daydream about you falling asleep in my arms."
Altro particolare importante è dato dalla difficile storia d'amore di due antenati dei Lockwood, che riviviamo grazie alle lettere che l'uomo invia alla sua amata mentre è in guerra e che Tegan ha ritrovato. Queste lettere sono talmente intense e romantiche da emozionare in poche righe, anche senza conoscere i due personaggi. Purtroppo credo che questo aspetto, partito benissimo, sia stato abbandonato un po' troppo presto e ne ho sentito un po' la mancanza.
It pains me that we must meet in secret, under cover of night like two conspiring villains, but if that is what it takes to feel the warmth of your lips upon mine, I shall become a villain or a saint or whatever manner of person is necessary to spend one more moment in you arms.
Siamo talmente abituati a leggere l'amore raccontato dalle donne che, quando noto un romance scritto da un uomo, sono sempre molto curiosa. A mio avviso Dallas è riuscito benissimo a rendere sia la parte romantica, che quella più sensuale. Ma soprattutto è riuscito a creare Mason, e io non sono per niente immune al fascino del cantante! La storia, che forse parte un po' in sordina, diventa sempre più coinvolgente e i personaggi nascondo in realtà diversi aspetti da scoprire. L'unica pecca è stata non essere riuscita a cogliere appieno i continui riferimenti alle differenze, lessicali e non, tra Inglesi e Americani, ma è risultato comunque molto divertente. Insomma, vi consiglio di leggere questa storia se non avete grandi difficoltà, o almeno di scoprirne una parte grazie alle canzoni.

Al prossimo libro!
Veronica


2 commenti: