lunedì 27 novembre 2017

RECENSIONE: Love forever (Welcome Series #3) di Jay Crownover


Buongiorno!
Non potevo scegliere modo migliore per iniziare la settimana, se non con la recensione di Love forever, il capitolo conclusivo della Welcome Series di Jay Crownover. Uscito il 23 novembre per la Newton Compton, questo romanzo ci riporta a The Point e, dopo le storie dedicate a due veri bad boy, due criminali, ora è il momento di passare dalla parte dei buoni, di quelli che agiscono in nome della giustizia. Se siete state conquistate da Race e, soprattutto, da Bax, sarete pronte per un uomo bravo e corretto come Titus... giusto?

Welcome Series (Welcome to The Point)
1. BAD LOVE (Bax & Dovie) [recensioneLink Amazon]
2. BIG LOVE (Race & Brysen) [recensioneLink Amazon]
3. LOVE FOREVER (Titus & Reeve) [Link Amazon]

Trama
Titus King è un uomo che ha sempre visto il mondo in bianco e nero. Giusto o sbagliato, niente mezze misure. E questo è uno dei motivi per cui, da adolescente, ha lasciato la famiglia per cercare di costruirsi una vita migliore, da solo. Adesso che è diventato un investigatore di polizia in una delle città con il più alto tasso di criminalità del Paese, non può negare che la sua esistenza abbia assunto notevoli sfumature di grigio. In giro c’è un criminale che si è lasciato alle spalle una lunga scia di distruzione e morte, e la differenza tra giusto e sbagliato, quando Titus pensa a lui, si fa sempre più labile. Come se non bastasse, a minare il suo ferreo senso della moralità c’è anche la bellissima e misteriosa Reeve Black, tornata di recente in città. Reeve rappresenta un pericolo ma anche ciò di cui lui ha davvero bisogno: insieme si troveranno nel fuoco incrociato di una guerra sotterranea e letale. La posta in gioco è la redenzione...

Recensione

La Crownover apre questo romanzo, come è solita fare, con le sue parole. Ci introduce questo capitolo conclusivo e, ancora una volta, sottolinea quanto questa serie sia particolare, quanto i suoi protagonisti siano uomini difficili da capire, da amare. La letteratura è piena di bad boy e, ammettiamolo, tutte noi ne andiamo pazze, ma quando sono veramente dei cattivi ragazzi? Con la Welcome Series abbiamo sicuramente avuto modo di rivedere le nostre convinzioni e abbiamo conosciuto degli uomini che davvero meritano questo titolo. E in più l'autrice si è divertita a creare un mondo di corruzione, pericolo, azione, morte e dolore, spingendosi sempre un passo più in là e stupendosi di quanto sia riuscita ad alzare sempre di più il livello di ciò che i nostri protagonisti devono affrontare e, soprattutto, di ciò che sono disposti a fare. Allo stesso modo io mi sono stupita di quanto, con ogni nuovo libro, sia riuscita a darmi ancora di più, a regalarci una storia sempre più coinvolgente e personaggi sempre più complessi e affascinanti. Bax è il cattivo ragazzo, quello che la vita ha reso tale e che non conosce un modo diverso di agire. Race è il bravo ragazzo che decide di sporcarsi le mani per far trionfare il bene, o comunque un male minore. Titus è il ragazzo che ha deciso di stare davvero dalla parte della giustizia, della correttezza, perché ancora crede che il bene possa trionfare con il bene, senza macchiarsi di altro sangue. Ma è parte anche lui di The Point, anche lui vuole salvare la sua città e, per quanto abbia intrapreso la strada giusta per diventare l'uomo che desiderava e allontanarsi da quella sbagliata che la vita gli aveva messo davanti, il confine tra bene e male, tra giusto e sbagliato, è sempre molto labile.

I legami che si stringevano nelle circostanze peggiori, l'amore forgiato dal fuoco era destinato a brillare di più e resistere più a lungo dei sentimenti che non venivano messi alla prova. La gente normale poteva amare senza sforzo e senza pensarci troppo; chi si innamorava a The Point, invece, lo faceva con la consapevolezza che sarebbe stata una battaglia.

Titus lo abbiamo conosciuto nel primo libro, è il fratello di Bax ed è il poliziotto che lo ha messo in prigione. Provengono dalla stessa famiglia disastrata, anche se hanno padri diversi, ma sono diventati due opposti. Quello che infrange le regole e quello che le fa rispettare, chi ha scelto di percorrere la strada più facile in un posto come The Point e chi quella lastricata da insidie, l'istinto e la ragione, il crimine e la giustizia. Per entrambi lo scopo è eliminare i veri cattivi della situazione, ma è evidente che hanno deciso di farlo in modo diverso. Per riuscirci, però, devono trovare il modo di collaborare. Bax deve fidarsi di chi lo ha abbandonato molti anni prima e Titus deve chiudere più di un occhio. Ma per fortuna hanno ormai capito di non essere uno il nemico dell'altro, di essere dalla stessa parte. Per il poliziotto, però, Bax rappresenta una grande debolezza. Non si è mai veramente perdonato di averlo lasciato solo quando avrebbe dovuto proteggerlo e ora non si ferma davanti a nulla per proteggerlo e per saperlo al sicuro. Titus è stato egoista una sola volta nella vita, quando ha deciso di cogliere l'opportunità di non finire sulla cattiva strada, ma così facendo è come se avesse spinto suo fratello proprio in quella direzione. Il suo lavoro diventa quindi la sua redenzione, il suo modo per farsi perdonare, per dimostrare che, se non è riuscito a salvare Bax, può farlo con altri ragazzini, con innocenti che non dovrebbero mai avere a che fare con la malvagità e la crudeltà di The Point.

Continuavo a desiderare di essere una forza al servizio della giustizia e di quel poco di bene che si poteva ancora trovare nelle crepe e nell'oscurità. Ed ero capace di amare. Il mio cuore era protetto da un mostro che viveva nel profondo dentro di me, ma la bestia l'aveva tenuto al sicuro mentre tiravo avanti in quel posto orribile.
Se quindi abbiamo perso la dose di "cattiveria" con Titus (anche se ha le sue "qualità" nascoste anche lui), la recuperiamo tutta con la protagonista femminile. Reeve è infatti la perfetta Bad Girl, nonché degna sostituta di personalità come quelle di Bax e Race. Conosciamo già anche lei perché, guarda caso, il fratellino di Titus la vorrebbe morta. Sicuramente non gode neanche della nostra simpatia perché è la ragazza che ha incastrato Dovie e l'ha fatta catturare da Novak. E ricordiamo bene come quel momento sia stato ricco di tensione, di sentimento e di paura. Lo ricorda bene anche Titus, che in quell'occasione ha quasi perso il fratello, ma Reeve è la persona che gli serve per risolvere finalmente questo caso, per riportare l'ordine a The Point. Lui non si fida di lei, non sa se credere alle sue parole, al suo pentimento, ma non ha altra scelta. La ragazza era dalla parte dei cattivi, ma la sua confessione è stata importante per le indagini. Novak non è più un problema, ma nel libro precedente abbiamo visto come i problemi non siano affatto scomparsi, anzi. Se possibile, la situazione in città è addirittura peggiore, le stragi sono all'ordine del giorno, le morti innocenti sono sempre di più. Chi è quindi il nuovo cattivo da sconfiggere? Con chi deve lottare ora Titus? L'unica certezza è che ha bisogno dell'aiuto di Reeve.

Titus e Reeve sono due opposti, ma sono anche perfettamente complementari. The Point è parte di entrambi, tutti e due hanno vissuto sulla propria pelle quanto questo posto possa essere distruttivo, ma hanno deciso di agire diversamente. Il lavoro di Titus consiste soprattutto nel difendere le persone e Reeve finisce inevitabilmente sotto la sua ala, ma la ragazza non ha bisogno di protezione, ha imparato a difendersi da sola e non ha paura di affrontare a testa alta le conseguenze delle sue azioni. Lei ha bisogno di essere accettata e amata per quello che è, vuole qualcuno che le mostri dolcezza e gentilezza, e l'uomo che ora ha accanto è proprio ciò che desidera. Titus ha invece bisogno di qualcuno che gli permetta di liberare anche la "bestia" che nasconde dentro, che accetti tanto il suo lato buono, quanto quello più primitivo, qualcuno che riesca ad amare ogni parte di lui. Stare insieme è la decisione peggiore che potrebbero prendere, ma è anche la migliore; è rischioso, ma è giusto; sono una la più grande debolezza dell'altro, ma anche la più grande forza.

"Non dovresti essere tu quella che mi fa stare bene, Reeve".
Rispetto a Dovie e Brysen, Reeve è sicuramente un personaggio più complesso. Ma è anche vero che più i personaggi sono complicati, più alla fine ci conquistano. Secondo me l'autrice ha fatto un ottimo lavoro con lei e ci ha regalato una protagonista femminile tosta e interessante. All'apparenza è forte, coraggiosa, pronta a sporcarsi le mani per sopravvivere a The Point, ma è anche molto fragile. La vita le ha insegnato a bastarsi da sola, ma è evidente il suo bisogno di avere qualcuno al suo fianco. Un fidanzato, un'amica, una famiglia. E per quanto ci sembra di aver già inquadrato Titus, anche il suo personaggio ha tante sfumature che dobbiamo ancora scoprire.

Io e la città ci somigliavamo a tal punto che sentivo quasi di doverla salvare per poter salvare me stessa.
Credo sia chiaro il mio giudizio su questa serie. Ho amato ogni libro e ogni personaggio. Ho apprezzato e condiviso ogni scelta dell'autrice, in particolare quella di iniziare con un protagonista come Bax. Quello forse, sulla carta, più difficile da amare, ma che ci ha permesso di entrare fin da subito nel cuore di The Point e di questo mondo, senza prima prepararci a piccole dosi. Ma ho trovato questa conclusione anche meglio! Al di là dei personaggi e delle storie d'amore, è proprio la storia che fa da sfondo a raggiungere il suo massimo livello. Siamo arrivati alla vera resa dei conti, al momento in cui, definitivamente, il bene dovrà trionfare sul male. Nessuno è veramente al sicuro e la Crownover, particolarmente sadica in questa occasione, non smette di ricordarcelo. Titus è a capo di questa spedizione, ma non è l'unico a lottare. Reeve è al suo fianco, ma non è la sola donna coinvolta. E, ancora una volta, i sentimenti e le emozioni sono accompagnati dalle azioni. Colpi di scena, adrenalina, pericoli, tensione. Amore, amicizia, appartenenza. Non manca assolutamente nulla nella degna conclusione di questa serie. Anzi, abbiamo anche qualcosa in più perché, per la prima volta, vediamo la situazione dagli occhi della giustizia e del bene. Vediamo la distruzione, il sangue, la guerra non più come qualcosa da combattere con altrettanta distruzione, sangue e guerra, ma come qualcosa da evitare, da far cessare. Con Bax e Race ci sembrava quasi giusto il loro modo di agire, ma è ancora più coinvolgente e straziante vedere tutto attraverso gli occhi di Titus.

La Welcome Series è terminata, ma The Point ha ancora moltissimo da raccontare. Per fortuna, come già anticipavo nelle precedenti recensioni, esiste una serie spin off che si concentrerà su quei personaggi che, per ora, sono rimasti solo sullo sfondo. Già da Big love bramo la storia tra la dolce e innocente sorellina di Brysen e la sua guardia del corpo dal passato oscuro e dallo sguardo cattivo, ora, se possibile, l'attesa sembra ancora più lunga. Ma non è la sola coppia ad aver già attirato la mia attenzione. Sì, perché la Crownover ha questa grande capacità di far già appassionare i lettori alle storie che deve ancora raccontare. Non ci resta quindi che sperare che anche questa serie arrivi presto in Italia!

Al prossimo libro!
Veronica


1 commento:

  1. Ho sentito parlare molto bene di questa serie!
    Devo assolutamente leggerla!
    Un abbraccio e buona settimana!

    Nuovo post sul mio blog!
    Ti aspetto da me se ti va!
    http://lamammadisophia2016.blogspot.com

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