mercoledì 16 agosto 2017

RECENSIONE: L'ultima notte al mondo di Bianca Marconero


Buongiorno! Se ricordate, non molto tempo fa vi ho parlato della novella Ed ero contentissimo (se non vi ricordate, potete rinfrescarvi la memoria qui), il prequel che, appunto, anticipa il romanzo L'ultima notte al mondo di Bianca Marconero, uscito il 29 Giugno per Newton Compton. I due libri sono entrambi contenuti nella versione cartacea, ma sono divisi in quella digitale. Non è necessario leggere la novella per capire gli avvenimenti che vengono, comunque, ripresi e ricordati anche nel libro, ma io vi consiglio di non lasciarvela sfuggire per il suo stile, per la sua intensità e per il quadro completo che ci regala di Marco. Nella scorsa recensione vi ho già parlato abbastanza di cosa è successo quando i due protagonisti si sono conosciuti al liceo e di come sono arrivati al loro ultimo incontro, ma adesso è ora di fare un salto di 5 anni e scoprire come si sono ritrovati.

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   1. L'ULTIMA NOTTE AL MONDO (link d'acquisto)

Trama
Marco Bertani ha ventitré anni, alle spalle un’adolescenza tutt’altro che semplice e davanti a sé un futuro nel quale potrà contare solo su se stesso. Un giorno inaspettatamente si imbatte in Marianna Visconti, ex compagna del liceo e amore non corrisposto della sua vita. I loro mondi non potrebbero essere più lontani: Marianna, dopo aver studiato negli Stati Uniti, sta facendo pratica legale presso il prestigioso studio di un amico di famiglia, mentre Marco sbarca il lunario lavorando come operatore per una rete televisiva locale. Quando però le viene prospettata l’occasione di condurre un programma ideato proprio da lui, Marianna decide di accettare la sfida, convinta che così potrà dimostrare a Luca, il fidanzato con cui è in crisi, di cosa è capace: lei e Marco si troveranno quindi a lavorare gomito a gomito e scopriranno di non essere poi così diversi come credevano…

"Se mi innamorassi davvero saresti solo tu, l'ultima notte al mondo io la passerei con te". Non potevo non iniziare questa recensione con le parole della canzone di Tiziano Ferro che dà il titolo al libro, che fa da colonna sonora all'amore di Marco e Marianna e che accompagna la nostra lettura (no, non sto in fissa con questa canzone da quando ho finito il libro, giuro!). Per arrivare a questa dichiarazione, però, ce n'è voluto di tempo, almeno per Marianna, perché Marco lo sa dal primo giorno in cui ha posato gli occhi su di lei, bella e minuta all'inizio del primo anno di liceo, che avrebbe amato solo lei. Lui la ama da quel momento, ma la loro è sempre stata la triste storia di un amore non corrisposto. Lui non si è mai dichiarato, lei ha sempre colto solo i segnali sbagliati credendo di essere la vittima del suo odio e della sua arroganza e non la destinataria della sua venerazione. Così il liceo è finito e i due si sono separati, allontanati e mai rivisti. Fino ad un giorno di cinque anni dopo, quando si sono ritrovati faccia a faccia e si sono fatti lo stesso effetto di sempre.

Il cuore si pianta tra le costole, mentre la bella figliola che ho davanti si sovrappone a un ricordo di cinque anni prima, mai abbastanza seppellito nella memoria. E pronuncio quel nome sperando che non faccia male. E invece ne fa. Ancora. "Marianna...".
Marco lavora come operatore tuttofare in una piccola rete televisiva e vive con un cane non suo in una specie di magazzino. Ama il suo lavoro, ma sono pochi gli aspetti che ancora gli regalano delle soddisfazioni, e con le donne segue una sola regola: lui non telefona mai a nessuna! Marianna è appena tornata dagli Stati Uniti, dove ha completato gli studi, ed ora le aspetta la strada spianata nella sua carriera legale. Sempre supportata dalla famiglia e circondata dagli amici del liceo, lei non ha neanche mai cambiato fidanzato. Sta ancora con Luca, unica persona dei tempi della scuola con cui Marco ha ancora contatti. O, meglio, ci starebbe se lui non avesse deciso di volere una pausa da lei e dalla loro storia. Ma la ragazza nel suo futuro si è vista sempre e solo accanto a Luca e approfitta della prima occasione per dimostrargli che lasciarla è stata la decisione sbagliata. Di certo non pensava che per farlo sarebbe stata al fianco di quel ragazzo dolce e arrogante, premuroso e testardo, sexy e intelligente che è Marco.

Così i due si ritrovano a lavorare insieme ad un progetto che è una sfida per entrambi, un'occasione per capire molte cose l'uno dell'altra, ma anche su quello che sognano davvero di fare. Iniziano a conoscersi sul serio per la prima volta, ma in realtà non è cambiato quasi nulla rispetto al passato: lei è ancora troppo per lui, lui non ha niente da darle, Luca li unisce e li divide tuttora, lei interpreta male il comportamento di lui, lui la ama ancora in silenzio. Ma allo stesso tempo questa volta è diverso, Marco inizia a prendersi ciò che vuole, Marianna scopre una persona che vorrebbe accanto costantemente nella sua vita. Saranno amici, saranno qualcosa di meno, saranno qualcosa di più, ma raggiungeranno il tanto atteso lieto fine?

Sicuramente, come anticipavo, il prequel è servito a farci entrare ancora più in sintonia con Marco e ad avere la sensazione di conoscerlo bene già da prima di iniziare il libro. Capiamo perché si comporta in un certo modo, comprendiamo la sua paura a lasciarsi andare, sappiamo perché tiene il freno a mano tirato con Marianna e gioiamo con lui di ogni conquista. Invece Marianna la scopriamo piano piano, grazie soprattutto al fatto che la storia è raccontata in prima persona, ma con i punti di vista alternati. Nonostante la situazione familiare ed economica totalmente diversa, anche lei ha le sue insicurezze e le sue paure. Il suo futuro, almeno lavorativamente parlando, è sicuro e tranquillo, ma è quello giusto? Ha sempre fatto tutto quello che gli altri si aspettavano da lei, si è sempre comportata come avrebbe dovuto, ma non si è mai soffermata a pensare se era anche ciò che avrebbe voluto. Solo grazie a Marco inizia a mettere in discussione se stessa, le sue scelte e la sua vita.
La sensazione delle sue labbra sulle mie è fuoco. Non c'è neppure un preludio, non c'è progressione. È come partire a mille. Perché un bacio desiderato per dieci anni, alla fine si prende. E basta.
Questo libro mi è davvero piaciuto molto, è uno di quelli che non si possono non leggere tutti d'un fiato e che ti lasciano il sorriso sulle labbra dopo averli finiti. È una storia d'amore romantica e passionale, dolce, triste, ma anche piena di speranza. Ma non è solo questo! È anche la storia di due giovani ragazzi che trovano il coraggio di credere nei propri sogni, di un ragazzo che davanti alle difficoltà si rimbocca le maniche, che non sceglie mai la via più semplice e che mette sempre gli altri al primo posto, anche a proprio discapito. Marco è un vero esempio di lealtà e di altruismo, si atteggia da duro, ma è solo una corazza per difendere la propria fragilità. Forse è anche fin troppo ingenuo, il classico "pezzo di pane" di cui tutti si approfittano, ma è un bellissimo personaggio proprio per questo e io me ne sono innamorata.

Non pensate però che sia una lettura tutta rose e fiori, "semplice" da affrontare. Prendete due ragazzi poco ottimisti e testardi di natura, insicuri e decisamente poco diretti. Prendete Marco che da dieci anni ama una ragazza che non l'ha mai considerato, che stava con il suo amico e che, semplicemente ignorandolo o voltandosi dall'altra parte, gli ha spezzato il cuore ogni giorno. Prendete Marianna che, dopo delusioni su delusioni, trova un ragazzo che le fa veramente battere il cuore, ma che per partito preso non la chiama, che con i gesti dice una cosa e con le parole ne dice un'altra, che un po' si avvicina e un po' si allontana. Moltiplicate per il numero di pagine e ottenete le volte in cui vi verrà voglia di gridare ad uno dei due di fare quella telefonata, di dire quelle parole, di aprire gli occhi e, soprattutto, il cuore. Portate pazienza, prima o poi capiranno.
Sono dodici giorni che il ricordo di un bacio brucia le mie labbra. Dodici giorni, ventitré ore e cinquantasette minuti che non respiro. E ricomincio quando Marco mi bacia ancora. 
Per me questo è il primo romanzo di Bianca Marconero che leggo e sono veramente contenta di averla "scoperta". Mi piace moltissimo il suo stile, il suo linguaggio colloquiale che ti fa credere di essere a tutti gli effetti dentro la storia. Ho adorato la parte romantica legata a quella più passionale, i colpi di scena e le battute, gli antagonisti e gli aiutanti più improbabili. Se quindi ancora non l'avete fatto, vi consiglio davvero davvero tanto di leggere L'ultima notte al mondo. Io, invece, non vedo l'ora di recuperare La prima cosa bella, romanzo precedente dell'autrice, edito sempre da Newton Compton. A questo punto voglio conoscere anche Dante!

Al prossimo libro!
Veronica

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