mercoledì 30 agosto 2017

RECENSIONE: Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) di Chiara Parenti


Buongiorno!
L'estate sta ormai per terminare, purtroppo, ma è ancora tempo di letture estive! E nella recensione di oggi vi parlo proprio di un libro che ha il mare come grande protagonista, quindi, se volete fingere di essere ancora sdraiati sulla spiaggia ad ascoltare il rumore delle onde, ho la soluzione per voi. Tutta colpa del mare (e anche un po' di un mojito) è una delle pubblicazioni Youfeel di Chiara Parenti (di questa autrice vi ho già recensito qui La voce nascosta delle pietre, edito invece da Garzanti) risalente al 2014. Ve ne parlo ora, però, perché recentemente è uscita la riedizione, ampliata con nuove scene, approdata finalmente anche in libreria con BUR Rizzoli. La storia di un amore nato al mare, tra battute divertenti e gesti romantici, con passato e presente che si rincorrono.

Trama
Lettura consigliata agli astemi - perché cambino idea! La vita di Maia Marini procede a vele spiegate verso la felicità: un fidanzato appartenente a una prestigiosa famiglia, un lavoro presso una delle più rinomate agenzie di comunicazione di Milano, tre amiche splendide con cui trascorrere il weekend per festeggiare l'addio al nubilato di Diana, la futura cognata! Peccato che la meta prescelta sia la Versilia, dove Maia ha passato le vacanze fino all'estate dei 16 anni. Ritornare nei luoghi in cui ha lasciato il cuore e rivedere Marco, il primo amore, la manda in tilt. Così decide che qualche mojito non potrà farle male… e anzi l'aiuterà. Il mattino dopo, però, Maia non ricorda niente. Non ha idea di cosa abbia combinato durante quel folle venerdì notte. In compenso, però, lo sanno i suoi 768 amici di Facebook. Cercando di ricucire una situazione compromettente e compromessa in ogni settore della sua vita, Maia si troverà a porsi una domanda fondamentale: e se invece che la fine di tutto, fosse solo un nuovo inizio? Perché se è vero che l'alcol fa fare pazzie, è altrettanto vero che a volte aiuta a fare la cosa giusta!


Ho scoperto per caso Chiara più di un anno fa e ricordo che, tra i suoi libri pubblicati con la collana digitale Youfeel, mi sono tuffata proprio in Tutta colpa del mare, attirata e divertita sicuramente dal titolo, ma anche dalla trama. Lo avevo trovato molto divertente, mi era piaciuto il suo modo di raccontare la storia con continui salti temporali e non ho potuto fare a meno di provare molta tenerezza per alcune scene. Quindi, quando l'autrice mi ha informata di questa riedizione, ho accettato con molto piacere di rileggere la storia, curiosa di scoprire cosa avesse aggiunto e se mi avrebbe fatto un effetto diverso nel complesso. Considerando che i romanzi Youfeel sono molto brevi, le aggiunte sono senza dubbio servite a rendere il tutto più corposo e la narrazione senza fretta (anche se comunque neanche nell'edizione precedente si sentiva la mancanza di qualcosa, cosa che spesso accade con le storie più brevi). Ma soprattutto sono contenta di dire che aver riletto la stessa storia relativamente non dopo così tanto tempo, non mi ha annoiata, anzi, mi sono comunque ritrovata coinvolta nelle vicende e, in particolare, nei sentimenti come se non sapessi già come sarebbero andate le cose. Devo anche dire che alcuni passaggi mi sono piaciuti addirittura di più della prima volta.

Maia è una donna schiava del proprio lavoro, una di quelle multitasking e che non è mai in ferie. Una di quelle che il lavoro se lo porta a casa, ma anche quando è in "vacanza" con le amiche per festeggiare un addio al nubilato. Ha un fidanzato, uno di quelli che deve mettere il becco su tutto, anche su quello che mangi, uno di quelli con una mamma a dir poco invadente, di quelle perennemente con il disprezzo negli occhi. E con questo focoso fidanzato ha una vita già programmata, all'apparenza perfetta, ma che non è quella che sognava da bambina. Perché, qualche anno prima, Maia sognava tantissimo, ma, delusa da chi amava, ad un certo punto ha smesso, ha deciso che, per non soffrire più, sarebbe stato meglio accontentarsi. Non che sia stata una scelta razionale quella di non cercare quel qualcosa in più, quello che rende una vita degna di essere vissuta, perché in realtà a lei questa vita piace, le piace il suo lavoro, le piace il suo fidanzato, le piace sua suocera... ok, lei forse non così tanto.

Tutto però cambia quando, a distanza di anni da quel fatidico giorno, si ritrova di nuovo in Versilia. In quel posto che tanto amava e in cui trascorreva tutte le estati a casa dei nonni. In quello stesso posto in cui, a sedici anni, ha conosciuto il suo primo, e unico, amore: Marco. Ed è proprio lui che spera di non incontrare. Del resto sono passati anni, quante possibilità ci sono che sia ancora lì? Indovinate un po'... ovviamente è ancora lì! E in un attimo è come se non fosse cambiato nulla, lui, il mare, la musica, l'amore. Complici la compagnia e qualche mojito di troppo, la situazione si fa davvero esilarante e ci ritroviamo in un'atmosfera alla Una notte da leoni. La mattina dopo si svegliano in una casa distrutta e senza ricordare nulla della sera precedente. Persone, macchine, anelli, vestiti, dignità... tutto perso! Maia, per la prima volta da chissà quanto tempo, si è lasciata finalmente andare ed è stato tutto un disastro. O forse proprio il contrario. Che sia la spinta giusta per prendersi quello che veramente vuole dalla vita?
"Ho vissuto tanti anni senza di te, ma è bastato averti rivisto per una manciata di ore e ci sono di nuovo dentro come allora. Forse non sono mai cresciuto davvero..." 
E se nel presente la situazione è grottesca, divertente e quasi assurda, il tono dei capitoli al passato è sia più scanzonato sia più intenso. Maia e Marco, o Apetta e Tonno, come amano chiamarsi, sono due ragazzini travolti dall'amore, due giovani innamorati pronti a tutto per stare insieme per sempre. Sono convinti di poter vincere contro qualsiasi nemico, che siano i "grandi", la distanza o il denaro. E sono così teneri nella loro innocenza e puri nella meraviglia con cui guardano al futuro che è impossibile non innamorarsi del loro amore. Marco, poi, è talmente dolce e impacciato da non farci più desiderare il tanto amato bad boy, ma un ragazzo semplice e dal cuore d'oro. Però, grazie al racconto al presente con cui questi capitoli si alternano, sappiamo già che questo grande amore in qualche modo è finito, ma scopriamo come solo alla fine. Ed è un po' una lenta agonia.
"Apetta, so che tutti pensano che ci conosciamo da troppo poco tempo per esserci davvero innamorati, che siamo troppo giovani anche per sapere che cos'è, l'amore, che questa è solo la storia di un'estate, e tutto il resto... Ma io non ci credo. Perché io credo solo al battito folle del mio cuore ogni volta che ti vedo, alla musica troppo giusta che sento ogni volta che ti bacio... non pop-melodico, eh, rock puro! E... wow!, tutta la forza del mare che mi scorre dentro mentre faccio l'amore con te."
Insomma, mi sento assolutamente di consigliarvi questo libro. Sia perché è una leggera lettura estiva, sia perché è la storia di un amore puro e innocente, è un invito a lasciarsi andare e ad essere se stessi, sempre, ed è una bellissima dichiarazione d'amore al mare che, prima o poi, restituisce quello che si prende. Se volete dare una possibilità a questo romanzo, aspettatevi tante risate, qualche arrabbiatura e un gran sorriso sulle labbra e nel cuore. Infine devo menzionare, almeno in generale, i personaggi secondari che contribuiscono a rendere la storia, se possibile, ancora più divertente, soprattutto nella parte del presente, e che sono tutti da scoprire. Si nota che l'autrice ha voluto, per quanto possibile, sviluppare ognuno di loro e regalarci tante sorprese.

Al prossimo libro!
Veronica


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